Mi riallaccio all’editoriale di Angelo Panebianco pubblicato il 30 aprile scorso dal titolo “Stereotipi (e bugie) sull’Italia”. Inizia così: “Scherzando ma non troppo si può dire che le consultazioni al Quirinale e gli incontri in vista della formazione del governo abbiano il grave difetto di non coinvolgere tutti quelli che dovrebbero essere coinvolti. A quelle consultazioni e a quegli incontri dovrebbero partecipare anche le delegazioni dei «poteri forti», gli unici poteri forti sopravvissuti in Italia: i vertici delle magistrature (ordinaria, amministrativa, costituzionale) e la dirigenza amministrativa. Gli orientamenti di queste tecnostrutture statali sono cruciali. Può anche formarsi un governo senza la loro benedizione ma in tal caso la sua navigazione sarà inevitabilmente agitata e precaria, e i suoi esponenti saranno costantemente a rischio di decapitazione politica.”. Mi è subito corsa voglia di integrare la lista degli auspicati convocandi per le consultazioni del Quirinale per includervi la CEI e gli esponenti di alcune associazioni cattoliche, in primis la potentissima Opus Dei. L’editoriale completo del Panebianco lo potete rileggere in un mio post qui sotto dal titolo “Le Ricette dei Partiti e I Veri poteri Forti”. E ieri, 11 maggio, il Tribunale di Sorveglianza ha riabilitato Silvio Berlusconi. Sembra che l’unico quotidiano a darne notizia oggi 12 maggio sia il corsera con un articolo a firma Giuseppe Guastella. Scrive il Guastella: “La decisione Il Tribunale di sorveglianza dopo l’istanza contro gli effetti della condanna del 2013 - Berlusconi si può candidare - Sì del giudice alla riabilitazione, via dopo 5 anni il divieto della Severino Silvio Berlusconi potrà di nuovo correre alle elezioni. Il Cavaliere ha ottenuto dal Tribunale di Sorveglianza di Milano la «riabilitazione», che di fatto cancella tutti gli effetti della condanna subita nell’ambito del processo sui diritti Mediaset. Sentenza, quella del 2013, che aveva fatto scattare l’incandidabilità imposta dalla legge Severino. La decisione è stata presa ieri pomeriggio. MILANO - Silvio Berlusconi può di nuovo candidarsi alle elezioni. Se in questo momento si dovesse andare alle urne, il Cavaliere avrebbe il diritto di presentarsi alla Camera dei deputati o al Senato della Repubblica e tornare così a tutto tondo in campo politico perché ha ottenuto dal Tribunale di sorveglianza di Milano la «riabilitazione», quella che cancella tutti gli effetti della condanna che aveva subito nel processo sui diritti tv Mediaset e l’incandidabilità imposta dalla legge Severino. L’istanza La decisione di concedere la riabilitazione all’ex presidente del Consiglio, che inizialmente era stata prevista da qualcuno per il prossimo mese, è stata invece presa nel tardo pomeriggio di ieri dal Tribunale di Sorveglianza in camera di consiglio, cioè senza la presenza della difesa e del rappresentante della Procura Generale, dopo che il 12 marzo i legali di Berlusconi, gli avvocati Franco Coppi e Niccolò Ghedini, avevano depositato nella cancelleria al settimo piano del palazzo di giustizia l’istanza con la richiesta firmata dal loro assistito. Erano già passati quattro giorni (ma di mezzo c’era un fine settimana) dalla scadenza dei tre anni che la legge prevede che debbano trascorrere dalla espiazione completa della pena prima che si possa presentare la domanda, termine appunto che cadeva l’ 8 marzo scorso. La sentenza Berlusconi è stato condannato definitivamente per frode fiscale il primo agosto 2013 dalla Corte di cassazione che ha confermato la sentenza emessa dalla Corte d’appello di Milano nel processo relativo ai diritti tv Mediaset e con essa i quattro anni di reclusione, tre dei quali erano stati però cancellati dal condono. Il resto della pena il Cavaliere l’ha espiata in affidamento in prova ai servizi sociali recandosi per quattro ore, un giorno alla settimana, nell’istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone, hinterland milanese, dove ha svolto fino all’ 8 marzo del 2015 «attività di volontariato» a favore degli anziani ricoverati. Fine incandidabilità L’ex premier raggiunge così un obiettivo fondamentale che potrà giocarsi in caso di ritorno alle urne perché la riabilitazione cancella gli effetti negativi della legge Severino che stabilisce che un condannato nelle condizioni in cui lui si trovava non è candidabile per i sei anni successivi a una sentenza di condanna superiore ai due anni passata in giudicato. Contro questa norma i legali di Berlusconi hanno anche fatto ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo sostenendo che la legge Severino ha avuto sulla sua posizione giuridica un effetto retroattivo. L’udienza di fronte ai giudici di Strasburgo si è svolta il 27 novembre dell’anno scorso alla presenza di oltre 500 persone accreditate tra le quali una cinquantina di giornalisti. La decisione è prevista per il prossimo autunno, quando però il leader di FI potrebbe anche non avere più interesse a conoscere il verdetto visto che ha incassato l’ordinanza favorevole del Tribunale di sorveglianza. Riabilitazione Il codice penale dice che per ottenere la riabilitazione, che «estingue le pene accessorie ed ogni altro effetto penale della condanna», bisogna avere «adempiuto le obbligazioni civili derivanti dal reato», ad esempio aver risarcito il danno, come è avvenuto. Ma c’è un altro punto che il codice fissa: dopo l’espiazione, il condannato deve aver dato «prove effettive e costanti di buona condotta» e di essersi reinserito nella comunità rispettandone, nei limiti del possibile, le regole, ha detto la Cassazione. Sotto processo La questione è delicata perché Silvio Berlusconi è attualmente coinvolto in vari procedimenti penali, tutti legati all’unico caso Ruby, in cui è accusato di corruzione in atti giudiziari perché, secondo l’accusa, avrebbe pagato un ventina di testimoni affinché dicessero il falso nei processi sulla vicenda della marocchina Karima El Mahroug ospite nel 2010 nelle cene e nei dopo cena di Arcore in cui è stato assolto definitivamente dall’accusa di prostituzione minorile e concussione. Alcune delle imputazioni, come quelle ipotizzate a Milano, si riferiscono a pagamenti di fine 2016, quindi durante i fatidici tre anni di «buona condotta» previsti per ottenere la riabilitazione. «Nessun ostacolo» La Cassazione, però, ha anche stabilito che la pendenza di procedimenti penali «non può essere ostacolo alla concessione della riabilitazione». Il Tribunale di sorveglianza milanese deve aver seguito questa impostazione aggiunta la considerazione che si tratta di più procedimenti su un unico fatto al vaglio dei giudici di merito. Verrebbero anche riportate esempi di decisioni precedenti in cui lo stesso Tribunale ha concesso la riabilitazione anche in presenza di procedimenti penali pendenti. Sulla decisione la Procura generale di Milano ha la possibilità di ricorrere in Cassazione. Subito esecutiva L’ordinanza è immediatamente esecutiva, il che vuol dire che già da ieri Berlusconi è formalmente riabilitato a tutti gli effetti. Chi gli è stato vicino ha sempre detto che l’ex presidente del Consiglio attendeva questo esito non solo per recuperare la sua agibilità politica, ma anche per una questione di orgoglio personale. E la notizia che gli è arrivata ieri non può che avergli fatto piacere.” Credo, auspico, sia da considerarsi una sconfitta del più forte tra i poteri forti laici; la magistratura appunto.

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Un lettore, che a suo tempo aveva rifiutato l'iscrizione a LVV mi invia privatamente i suoi commenti a questo mio post. Li pubblico, anonimi naturalmente:
Caro Roberto, mi aspettavo al più presto un segnale che mi facesse capire che cosa fosse stato assicurato a Berlusconi per la sua accettazione del governo Di Maio-Salvini. Non si è fatto attendere. Credo che l'asse politica/magistratura in questo caso abbia funzionato molto bene, probabilmente con l'interessamento di qualche altro "potere forte" tra quelli che tu hai citato (la massoneria??). Ci attendono tempi molto bui !! A tal punto il non avere nipoti, che per me è stato sempre un motivo di rammarico, mi fa quasi piacere perchè i miei figli e le mie figlie avranno un motivo di preoccupazione in meno. Un abbraccio
Un altro lettore, L'Indignato, mi invia privatamente un suo commento che pubblico ovviamente anonimo:
"Caro Bob sulla riabilitazione di SB vi è un grande equivoco o meglio una malafede da parte dei suoi fan.
Non si tratta della riabilitazione rispetto al suo reato di evasione fiscale, per la quale resta un pregiudicato.
La condanna resta e non vi è alcun errore dei magistrati come l'articolista Panebianco, noto distorsore della realtà, suggerisce.
Anche la banalità di parlare dei poteri forti (roba da ignoranti pentastellati) qualifica il Panebianco. So che non avrai l'onestà intellettuale di chiarire la cosa, non me ne frega ma almeno vis a vis ammetti la distorsione informativa. Un abbraccio, L."